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dai GIORNALI di OGGI

Teme la denuncia e non va in ospedale prostituta muore di Tbc, rischio contagio Il caso. Bari, la donna era malata da mesi: una semplice visita poteva salvarla

Il primario: la tubercolosi va curata subito, basta un colpo di tosse per contrarla

2009-03-13

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CORRIERE della SERA

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2009-03-13

 

 

REPUBBLICA

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2009-03-13

Il caso. Bari, per i sanitari la donna era malata da mesi: una semplice visita poteva salvarla

Il primario: la tubercolosi va curata subito, basta un colpo di tosse per contrarla

Teme la denuncia e non va in ospedale

prostituta muore di Tbc, rischio contagio

di MARA CHIARELLI

Teme la denuncia e non va in ospedale prostituta muore di Tbc, rischio contagio

Il Policlinico di Bari

BARI - Era clandestina da alcuni mesi, per vivere faceva la prostituta e per paura non è andata in ospedale: è morta per tubercolosi polmonare avanzata, e dunque altamente contagiosa. E ora scatta l'allarme sanitario: Joy Johnson, la giovane nigeriana di 24 anni, trovata agonizzante da un cliente venerdì sera nelle campagne alle porte di Bari, potrebbe aver contagiato decine di persone che avevano avuto rapporti con lei, gli stessi soccorritori e i connazionali del centro d'accoglienza dove per un mese aveva vissuto. Per precauzione ieri è stato chiuso l'istituto di medicina legale del Policlinico. E medici e poliziotti invitano chi avesse avuto rapporti con la nigeriana a contattare il più vicino ospedale.

Quella di Joy era una tragedia annunciata. All'arrivo dei sanitari del 118, Joy Johnson, da novembre in città, perdeva sangue dalla bocca. La ragazza era malata da diversi mesi, ma se si fosse sottoposta a un esame del sangue o a una radiografia, oggi sarebbe ancora viva. L'allarme, ora, e l'invito a farsi controllare è rivolto ai clienti e a tutti coloro che dal 14 novembre (data di arrivo al Cara di Bari) hanno avuto contatti ravvicinati con lei. Tra questi, quell'uomo che, usando il telefono cellulare di Joy Johnson, ha chiesto aiuto alla polizia.

"La tubercolosi va curata subito - dichiara il primario di Pneumologia del Policlinico di Bari, Anna Maria Moretti - perché anche le forme inizialmente non contagiose, senza terapia adeguata, lo possono diventare". Basta un colpo di tosse per contrarla, visto che si diffonde per via aerea. "È consigliabile sottoporsi a un test, l'intradermo reazione alla turbercolina, da fare in ospedale - spiega la specialista - Si tratta dell'inoculazione sotto cute di una sostanza che produce una reazione, da monitorare a casa per tre giorni. Se fosse positiva, va fatta la radiografia al torace, ma questo lo deve decidere il medico".

Si associa all'invito, ridimensionando l'allarme, il questore di Bari, Giorgio Manari: "E' idoneo e opportuno - dichiara - rispettare ciò che un medico e le autorità sanitarie dicono in questo senso". Subito dopo aver ricevuto il referto dell'autopsia, effettuata dal medico legale Francesco Introna, il pm incaricato delle indagini, Francesco Bretone ne ha dato comunicazione alle Asl, come prevede la legge. Immediati è scattata la profilassi nel Cara e nei confronti di chiunque abbia avuto contatti con la giovane donna, anche dopo il decesso. In caso di contagio accertato, la terapia, di tipo farmacologico, è lunga (dai sei ai nove mesi) ma dà il controllo totale della malattia.

Bisogna però, sostengono i medici, tenere più alta l'attenzione su una patologia che, considerata scomparsa, si sta nuovamente manifestando in Italia a causa di due fattori: scarsa prevenzione e l'arrivo di extracomunitari che si portano dietro malattie endemiche nei loro Paesi, come la tubercolosi e l'Aids.

(13 marzo 2009)

 

 

 

 

Il presidente della Camera contro la norma che permette la denuncia degli irregolari

"Si rischia un circuito di medicina alternativa e si ledono diritti della persona"

Fini: "Il medico cura le persone

non guarda se sono clandestine"

Fini: "Il medico cura le persone non guarda se sono clandestine"

Il presidente della Camera Gianfranco Fini

ROMA - "Questa cosa non mi convince. Il medico ha il diritto di curare le persone non di guardare se è un clandestino o meno". Gianfranco Fini ribadisce le sue perplessità rispetto al pacchetto sicurezza attualmente all'esame di Montecitorio e già approvato dal Senato e prende posizione in particolare contro la norma che dà ai medici la possibilità di denunciare gli immigrati irregolari. Il presidente della Camera spiega che se il medico sarà costretto a denunciare il clandestino "si creerà un circuito di medicina alternativo". Altra cosa, aggiunge il presidente della Camera ospite della puntata di Porta a porta, "è il doveroso impegno delle istituzioni contro l'immigrazione clandestina".

"Non dico che il clandestino andrà da uno sciamano, ma sicuramente si servirà di terapie parallele", osserva. "Questa norma - aggiunge Fini - potrebbe portare dei rischi per la società, con il diffondersi di patologie contagiose" se un clandestino che ne è affetto non può presentarsi a un pronto soccorso. "Ragioniamo prima di dar vita a provvedimenti che possono ledere il diritto della persona. Nei confronti del clandestino bisogna ricordare che è sempre una persona umana. Il rispetto della dignità viene prima di qualsiasi connotazione. Prima è un uomo", conclude Fini. "Se le norme ledono i diritti della persona sono immorali e ingiuste. Questo non ha nulla a che vedere con la regolamentazione dell'immigrazione".

Il presidente della Camera osserva che "la sicurezza è un bene primario. Mi preoccupa - aggiunge - il fatto che possa diventare un problema etnico", "se si crea una sorta di pregiudizio nei confronti dell'altro questo è un momento molto brutto per l'Italia".

Poi Fini parla del caso della Caffarella a Roma: "lo stupro è sempre un'infamia, non ha nazionalità". Il presidente della Camera ribadisce "il suo no a etichette etniche, altrimenti oltre alla xenofobia, siamo al razzismo. Ma - osserva Fini - se il dna scagiona i due romeni è vergognoso scandalizzarsi. Dobbiamo stare attenti a non dare vita a provvedimenti che possano portare a ledere i diritti umani".

(12 marzo 2009)

 

L'UNITA'

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2009-03-13

Fini: immorale denunciare gli immigrati

"La denuncia del medico contro l'immigrato clandestino non mi convince. Nei pronto soccorso sono di servizio poliziotti e carabinieri, al limite potranno farlo loro, non di certo il medico il cui compito rimane quello di curare". Il presidente della Camera Gianfranco Fini non nasconde, durante la registrazione di "Porta a Porta", la propria opinione sulla norma contenuta nel pacchetto-sicurezza predisposto dal governo che impone ai medici di segnalare gli immigrati irregolari

"Questo provvedimento -osserva ancora il presidente della Camera- potrebbe comportare rischi perchè i clandestini potrebbero

rivolgersi a circuiti di medicina alternativa con il serio rischio di diffondere patologie e contagi. È un rischio per la società. Mi

sembra una legge immorale perchè lede il diritto delle persone. Il rispetto della persona viene sempre prima perchè uno prima è un uomo e poi un clandestino".

"Fa parte del gioco. Al Quirinale c'è un ottimo Capo dello Stato. A volte abbiamo la capacità di fare polemica sul nulla. Fa parte del teatrino". Gianfranco Fini risponde così a Bruno Vespa che accenna a chi succederà al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Poi il presidente della Camera torna di nuovo sul suo ruolo attuale: "Io sono entrato in Parlamento tanti anni fa.

Almirante la prima volta che entrai mi disse: qui imparerai la democrazia. Io credo di fare unicamente il mio dovere in questo

momento". Fini poi parla nuovamente delle polemiche con Berlusconi: "È notorio che ogni qualvolta che il premier dice che il

Parlamento è lento la mia risposta arriva in tempo reale. Il fatto è che ognuno ha un ruolo e io devo fare ciò che sto facendo".

"Invito a tutti: se ognuno ha delle proposte giuste per uscire dalla crisi evitiamo un dialogo tra sordi". Per Gianfranco Fini si può uscire dalla crisi con il dialogo. "Questo non significa ledere il diritto-dovere della maggioranza di governare o dell'opposizione di fare l'opposizione". Il presidente della Camera ha un timore: "Temo che si continui con la logica della propaganda anteposta alla politica e all'interesse generale. Non è problema di oggi, ma in una fase così guardiamo se serve una strategia generale. Al netto

della propaganda e dell'opposizione di contrapporsi, è vero o non è vero - si chiede Fini - che sulla necessità di ripianare il gap infrastrutturale tutti dicono la stessa cosa?". Fini spiega così il suo pensiero: "Credo che maggioranza e opposizione se oggi fossero più attente al bene generale, piuttosto che a piantare una bandiera di parte, farebbero il bene di tutti. Se ci fosse da entrambi gli schieramenti una maggior capacità di ascolto delle proposte generali, riusciremmo a portare avanti dei provvedimenti più incisivi".

Infine Fini lancia un'idea: "Ho apprezzato una proposta: perchè non lanciamo gli stati generali dell'economia?". Si dovrebbe trattare - dice Fini - "di un momento di confronto su proposte operative, un luogo dove ci si confronti con opinioni meno partigiane. La sede è il Parlamento, la commissione, l'Aula. L'Italia farebbe una bella figura se ci fosse qualche

intesa, se si registrassero larghe convergenze. Perchè quando tiriamo la rete ci sono solo divaricazioni?". Fini prima premette: "Non sono un inciucista, non voglio le larghe intese". Poi fa un esempio: "Il piano casa non è una cementificazione di massa, ma è chiaro che le proposta dell'opposizione sono sempre demagogiche".

Alexandru Isztoika e Karol Racz, i due romeni accusati di aver commesso lo stupro nel parco della Caffarella a Roma, restano in carcere per decisione della magistratura ma non va considerato uno "scandalo" se il test del dna li ha scagionati come esecutori materiali della violenza, continua Fini. Che è tornato ad affrontare, come aveva fatto in occasione delle celebrazioni della festa della Donna l'8 marzo, il legame tra crimine e immigrati, in special modo di cittadinanza romena. "Mi preoccupa molto -ha affermato il presidente della Camera- che di fronte a episodi di violenza, ci sia una lettura, una spiegazione, di

tipo etnico. Non parlo dei romeni, ma dello straniero in genere, perchè nel momento in cui si registra questo pregiudizio nei

confronti dello straniero, siamo già nella xenofobia e a un passo dal razzismo".

"E questa -ha ammonito Fini- sarebbbe una catastrofe, perchè la società italiana tende sempre più all'invecchiamento e dunque

abbiamo sempre più bisogno dei lavoratori stranieri. L'immigrato è un'opportunità. Se si crea, legando la figura dello straniero

all'insicurezza e alla violenza, una sorta di rifiuto e di pregiudizio, siamo a un brutto momento per la società italiana".

 

 

 

 

12 marzo 2009

 

 

 

 

il SOLE 24 ORE

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2009-03-13

 

 

 

 

 

 

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http://www.italysoft.com/news/il-punto-informatico.html

 

 

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Edito in Proprio e Responsabile STUDIO TECNICO DALESSANDRO GIACOMO

Responsabile Per. Ind. Giacomo Dalessandro

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ISTAT

http://www.istat.it/salastampa/comunicati/in_calendario/prodind/20090210_00/

Indice della produzione industriale

Periodo di riferimento: Dicembre 2008

Diffuso il: 10 febbraio 2009

Prossimo comunicato: 18 marzo 2009

Nel mese di dicembre 2008, sulla base degli elementi finora disponibili,l'indice della produzione industriale con base 2000=100 è risultato pari a 75,6 con una diminuzione del 12,2 per cento rispetto a dicembre 2007, allorché risultò uguale a 86,1. Nella media dell’intero anno 2008 l’indice ha presentato una diminuzione del 4,3 per cento. L'indice della produzione corretto per i giorni lavorativi ha registrato in dicembre una diminuzione tendenziale del 14,3 per cento (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 19 di dicembre 2007),mentre nella media del 2008 il medesimo indice ha segnato un calo del 4,3 per cento rispetto al corrispondente periodo del 2007 (i giorni lavorativi sono stati 253 come nel 2007). L'indice della produzione industriale destagionalizzato è risultato pari a 84,9 con una diminuzione del 2,5 per cento rispetto a novembre 2008.

Si segnala che a partire dalla pubblicazione dei dati relativi al gennaio 2009 inizierà la diffusione dei nuovi indici della produzione industriale,espressi in base 2005 e calcolati utilizzando la nuova classificazione delle attività economiche ATECO 2007 (omologo italiano della NACE rev.2 europea). Contestualmente si procederà alla ricostruzione delle serie stori-che retrospettive che saranno rese disponibili nella banca dati ConIstat.

E’ da notare che il passaggio alla base di riferimento 2005 e alla NACE rev.2 per gli indicatori congiunturali avverrà in corrispondenza del dato di gennaio 2009 in tutti i paesi dell’Unione europea.

 

Ulteriori dati sono disponibili sulla banca dati CONISTAT